





MAGIC MAN CONQUISTA IL TEATRO PRINCIPE
La prima volta non si scorda mai e Paul Malignaggi se l’è goduta tutta in un brivido, naturalmente misto, tra emozione e concentrazione, davanti ad un Teatro Principe tutto esaurito.
«Per me è stato un sogno combattere qui – confessa il pugile nato a New York, ma dal cuore italiano -. Da 14 anni sono professionista e desideravo, da tempo, venire qui a combattere. Non mi aspettavo tutto questo calore, perché non sapevo quanto fosse popolare in Italia la boxe, ma sono rimasto veramente emozionato per come sono stato accolto: sentire l’inno di Mameli, e il tifo italiano per me, sono state emozioni uniche».

L’ex campione del mondo, prima nei superleggeri e poi nei welter, nel suo debutto italiano ha ammaliato gli spettatori con la sua immagine; un po’ meno di consistenza tecnica contro l’ungherese Laszlo Fazekas, come lo stesso fuoriclasse italoamericano ha ammesso:
«I miei giorni migliori sono passati – ammette il 34enne che non ha ancora intenzione di abdicare – perché non sempre mi riuscivano certi scatti e movimenti. Comunque sono soddisfatto di aver vinto».

Dopo i titoli mondiali, aver combattuto in arene come il Madison Garden di New York e l’MGM Grand di Las Vegas, per Paul è rimasto un ultimo traguardo:
«Vorrei fare un match per la corona europea per sentirmi ancora più italiano e regalare la cintura a mio nonno».
Il sogno europeo resta al centro, ma c’è anche il progetto, economicamente e tecnicamente più affascinante del titolo continentale, di tentare la chance iridata contro il re Ibf, Kell Brook (24 ko su 35 vittorie) che in una difesa volontaria lo porterebbe in Inghilterra.
Sul ring del Principe vittoria (per ko) anche per i milanesi Antonio Moscatiello e Renato De Donato.

Photo Credits Amanda Deni
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