





È un mantra e non deve diventare un’ossessione: «Devo ancora crescere tanto e ne ho di strada da fare».
Giorgia Gregorio ha un punto di partenza ben chiaro in testa – l’oro ai Mondiali di Busan nel 2013 (finora) è stato il culmine della sua carriera – ma la 18enne di Lezzeno non si sente per nulla appagata. A dimostrazione di ciò dal 27 ottobre la stella lariana tenterà il bis mondiale a Cancun, in Messico.
Gregorio come va la preparazione?
«Le sensazioni sono positive. Purtroppo con la scuola, e il freddo, non posso allenarmi come in estate. Vado a sciare due-tre volte a settimana per provare la mia run. Per fortuna lunedì 19 ottobre partirò con la nazionale per il Messico: in questo modo avrò una settimana per ambientarmi e allenarmi intensamente in modo da arrivare pronta per le gare».
In Messico dovrà gareggiare negli Open. Si sente pronta per questa nuova categoria?
«Negli Open, rispetto alle categoria Junior, ci gareggiano le migliori atlete del wakeboard. Questo gruppo, infatti, è composto da ragazze di livello assoluto, che praticano anche questo sport a livello professionistico. Da un lato sarà molto dura, ma dall’atro, sarà molto bello ed emozionante potersi confrontare con queste fuoriclasse. A Cancun darò sempre il massimo, senza tirarmi indietro. Solo dopo aver dato tutto, anche senza vincere, sarò contenta».

Come vede la nazionale italiana?
«Siamo molto forti, ma non voglio sbilanciarmi. Due anni in fa in Corea del Sud dovevamo arrivare terzi nella classifica a squadre, ma alla fine ci siamo classificati quarti dietro i padroni di casa. In Messico Stati Uniti e Australia, oltre ai messicani, ci daranno battaglia. Noi, comunque, siamo coscienti dei nostri mezzi e daremo il massimo».
Che voto dà alla sua stagione?
«A parte gli Europei, sono abbastanza soddisfatta. Ho vinto l’oro ai Giochi del Mediterraneo di Pescara, agli Italiani Assoluti e di Categoria, oltre alla ciliegina sulla torta, il Tour del Lario. Quest’anno è stata una stagione molto impegnativa, ma i fuochi d’artificio devono ancora arrivare».

Lei è una delle poche in Italia ad essere sponsorizzata. Come mai?
«Il wakeboard non è molto diffuso da noi e per questo le aziende non fanno i salti mortali per sponsorizzarti. Io grazie ai miei prestigiosi risultati sono riuscita a farmi conoscere e per questo ho trovato sponsor».
Da grande cosa farà?
«Non lo so ancora. Ora devo finire il liceo linguistico, mentre nel frattempo continuo con la tavola. Mi piacerebbe, comunque, rimanere in questo mondo, ma in Italia. Non penso, infatti, che andrò negli Stati Uniti per diventare un professionista ».

Photo Credits: Andrea Gilardi
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