





Una vita al servizio degli altri: poche, e semplici, parole per descrivere la quotidianità di Annalisa Fioretti.
La 38enne di Carugate, sul campo medico specializzato in malattie dell’apparato respiratorio, nel tempo libero da anni segue la sua passione per la montagna. L’alpinista milanese, infatti, nella primavera del 2015 era sul campo base del Lhotse-Everest quando si è verificato il terrificante sisma che ha messo in ginocchio il Nepal.

Dopo il terribile terremoto, Annalisa ha soccorso decine di alpinisti feriti al campo base. Inoltre ha visitato e curato oltre mille persone residenti nei villaggi come testimonia anche il suo ultimo viaggio di ottobre. Per questo la dottoressa di Carugate a metà novembre è stata premiata con il premio Meroni, nella categoria solidarietà, riconoscimento destinato ai benemeriti nella montagna.
«Un grande onore – commenta entusiasta – essere ritenuta un esempio. Sono felice che con le mie azioni ho messo in luce l’emergenza che sta vivendo il Nepal, ma ancora c’è molto da fare».

Annalisa, madre di Gioele e Lara, ha preso a cuore la situazione drammatica del paese asiatico, che dopo il dramma del terremoto, è in ginocchio per via dell’embargo indiano.

Per questo motivo, oltre a raccogliere fondi e promuovere il suo libro-reportage “Oltre”, Annalisa sta dando vita ad un altro progetto, “Torvagando”, ideato insieme al compagno di avventure Gianpietro Todesco. L’obiettivo è di raccogliere fondi scalando le 20 torri naturali più belle ed estetiche d’Europa (con finale a sorpresa in Pakistan), per poi destinare i soldi raccolti alla costruzione di una scuola a Kathmandu. La formazione culturale di questi 20 orfani (o ragazzini/e nella povertà estrema) durerà 7 anni: dagli 11 ai 18 anni di età, con alloggio in una casa-famiglia e un costo complessivo di circa 14.500 euro per ogni percorso scolastico:
«E’ una sfida molto ostica – prosegue -. L’obiettivo è di tenere sempre alta l’attenzione, durante le scalate, per continuare a dare visibilità a questo mio progetto».

Annalisa non è mai ferma, così come i premi in arrivo, il Panathlon a dicembre e la prestigiosa candidatura all’Ambrogino d’oro 2015.
Le precedenti interviste sul “Il Giorno”.
- In partenza per Lhotse
- Dopo il terremoto sul Himalaya





