






Dai campi di calcio a quelli di padel il passo è stato breve per Cristian Brocchi.
L’ex centrocampista del Milan e allenatore della primavera rossonera, infatti, è un amante di questa disciplina, una via di mezzo tra il tennis e lo squash. Per questo il 39enne una volta a settimana si diletta nel padel sui campi del Beach Town dello Sporting Milano 3 gestiti da Stefi Grosheva. Tra un dritto e un rovescio abbiamo incontrato Cristian per un’intervista.

Cristian come hai conosciuto questo sport?
«L’ho conosciuto grazie ad un mio amico di Roma nell’ultimo anno della Lazio. Mi ha portato ad una partita e mi sono innamorato subito. Inoltre ci gioco tanto quando vado in vacanza a Formentera».
Hai seguito dei corsi?
«Ho imparato da solo. Spesso mi capita di vedere su internet il World Padel Tour e mi piace guardare le partite perché dopo in campo riprovo i colpi che ho visto su internet».

Cosa pensi che renda divertente questo sport?
«Il fatto che ci sia competitività, cambi direzione come nel calcio, rimbalzi diversi della palla e le sponde. Inoltre devi ragionare sulla strategia, per come colpire bene la palla. Spesso vedo molte persone, non particolarmente forti fisicamente, che si destreggiano molto bene».

A chi lo consiglieresti?
«A tutti perché è uno sport coinvolgente, e a differenza di altre discipline, si può giocare e divertirsi anche se non si ha un alto livello di preparazione. Io ho coinvolto dieci persone del mio staff, che si sono subito appassionati. A Roma si gioca tantissimo, mentre a Milano non è ancora diffuso. Spero che i centri sportivi scommettano seriamente su questo sport».

In Spagna tante squadre di calcio usano il padel per la preparazione atletica. Pensi che anche in Italia sia possibile?
«Ogni sport ha un suo percorso e modalità di allenamento. Credo che il padel non potrà mai sostituire la preparazione atletica nel calcio, ma certamente nei periodi di sosta, potrebbe essere utilizzato per tenere alta la condizione».

Nella tua carriera sei stato un centrocampista: giocare a padel ti ricorda il tuo ruolo perché ti devi sempre dividere tra difesa e attacco?
«Per me è naturale guardare avanti e indietro: avere una visione di gioco completa da tutti i punti di vista. In questo gioco, infatti, devi stare attento ai rimbalzi, alle sponde sul vetro, ai colpi a rete … non puoi mai rilassarti».
Anche con la primavera non si sta rilassando…
«Sono felice dell’andamento del campionato. Sono molto contento ed entusiasta di quest’avventura. Lavorare con i giovani mi piace. Il mio obiettivo, come quello dei miei ragazzi, è di crescere e migliorare sempre e non nego che in futuro mi piacerebbe approdare su una panchina più grossa».

Stefi Grosheva spiega il padel
Photo Credits Padelitaliano.com
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