





Vent’anni, un sorriso stampato sul viso, grinta da vendere e sempre alla ricerca del trick perfetto: basterebbero queste semplice parole a descrivere il miglior atleta mondiale 2015 nel wakeboard.

Massimiliano Piffaretti, classe’95 di Sala Comacina (Como), infatti, è stato designato come atleta dell’anno, nella categoria maschile, dalla Commissione mondiale che sovrintende questa disciplina. “Piffa”, insieme ai fuoriclasse delle altre specialità, è in lizza per il titolo di miglior atleta della passata stagione, ma per il comasco essere arrivati fin qui è già un grande risultato:
«Una gioia incontenibile, sono felicissimo» commenta il 20enne lariano.

E non potrebbe essere altrimenti: la stagione appena trascorsa, infatti, per Massimiliano è stata la migliore di sempre. Al mondiale di Cancun, in Messico, il campione di Sala Comacina ha vinto l’oro negli Open Men, la categoria più difficile della competizione, con ben 73.22 punti davanti a “mostri sacri” come l’americano Soven Phill (72) e all’australiano Teunissen Cory (70.67):
«Alla vigilia della finale ero quarto su sei e mi ero tenuto i trick più difficili per la finale – ricorda -. Sapevo che dovevo girare al massimo e, alla fine, la mia strategia ha ripagato. Ho superato persone come Harley Clifford, numero uno al mondo nel wakeboard. Prima della finale mondiale non l’avevo mai battuto».

Il risultato del comasco, unito all’oro a squadre ottenuto dall’Italia a Cancun, dimostrano che il wakeboard nel Bel Paese è ormai una realtà importante:
«Sono felice che gli azzurri stiano crescendo. Quando avevo 15 anni, nel 2012, mi sono trasferito negli Usa per poter seguire il mio sogno nel wakeboard. Qui, infatti, ho la possibilità di girare tutto l’anno grazie al caldo. Dall’altro lato, però, mi manca la mia famiglia e, appena posso, torno durante le vacanze per stare insieme ai miei parenti».

Il campione di Sala Comacina è già al lavoro per preparare al meglio la stagione: Massi, infatti, dal 2012 per la maggior parte dell’anno vive e si allena negli Usa:
«Ho la fortuna di avere la casa sul lago Conway, vicino Orlando, e per questo entro in acqua due volte al giorno» ricorda il lariano.
Dopo aver sfiorato il cielo con un dito, cosa si può chiedere di più?
«Non mi sento appagato di quello che ho fatto – conclude il classe’95 comasco -. Finché non otterrò la Luna, non smetterò mai di gareggiare».

PHOTO CREDITS: ANDREA GILARDI
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