





Ventisei anni. Sembra passata quasi un’era, infatti, dall’ultimo titolo dei Rhinos Milano. Dal quel lontano 1990, con la vittoria per 33-6 sui Frogs Legnano, risale l’ultimo Super Bowl dei rinoceronti. Ma dopo ventisei anni gli arancioneri hanno la possibilità di scrivere una nuova pagina di storia grazie alla finale di sabato 9 luglio (dalle 21). A Cesena i Rhinos sfideranno i Giants Bolzano per lo scettro di campioni d’Italia.

«Siamo pronti e non sentiamo l’ansia di dover riportare il titolo sotto la Madonnina – commenta Matteo Pella, vice presidente del club -. I ragazzi sono tutti carichi e in campo daranno il massimo».
I meneghini hanno già incontrato gli altoatesini due volte in regular season e in entrambi gli scontri hanno vinto. Ma questa volta la gara in Emilia Romagna sarà ben diversa.

«Non dobbiamo sentirci i favoriti della vigilia – sottolinea Alessandro Vergani, uno dei capitani della linea d’attacco -. In campionato abbiamo vinto, ma adesso non conta più nulla. Hanno un gruppo molto forte e di qualità, come dimostra il successo in semifinale sui Panthers Parma, vice campioni d’Italia. La loro difesa sarà molto ostica e dovremo giocare d’astuzia per batterli».
Per il “Tricheco” si tratta di una rivincita. Nel 2014, infatti, in forza ai Panthers, perse il Super Bowl contro i Seamen Milano:

«Vincere domani ripagherebbe nel migliore dei modi la stagione e tutti i sacrifici che ho fatto – prosegue -. Lo scorso anno ho iniziato qui con i Rhinos e lo scudetto potrebbe davvero aprire un ciclo vincente».
I Rhinos fin ora hanno realizzato la perfect season, grazie ai 10 successi consecutivi in campionato, oltre ai due nei playoff, dove sono caduti prima le Aquile Ferrara, e poi i Seamen Milano. Merito di un gruppo che ha saputo assimilare alla perfezione la nuova mentalità e gli schemi dell’head coach americano Chris Ault, oltre a trovarsi in sintonia con i giocatori statunitensi: il qb TJ Pryor, il linebacker Jonathan Mcneal e l’oriundo running back Nick Ricciardulli:

«Rispetto alla scorsa stagione con Trabattoni, quest’anno abbiamo impostato il gioco in maniera corale, facendo affidamento sul gruppo, e non su un singolo elemento».
Per imporsi non basterà solo la fase offensiva perché anche la difesa dovrà fare il suo e lo sa bene Claudio Nicola:

«Non sarà una passeggiata – conclude il defense tackle, uno dei capitani del reparto arretrato -. Si è vero che gli abbiamo già affrontati, ma anche loro ci conoscono e sanno come affrontarci. Dietro non dovremo farci sorprendere».

Photo Credits: Dario Fumagalli
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