





Da Kangchenjunga a “Torvagando“. Torniamo a parlare di Annalisa Fioretti, lo scorso anno triste testimonial del terremoto in Nepal, alpinista che ha cercato il corpo di un amico morto sul Gasherbrum I. La 39enne medico di Carugate, che detiene il record italiano femminile di salita arrivando agli 8450 metri di quota sul Kangchenjunga (terza cima più alta del mondo), è pronta per il suo progetto Torvagando. Insieme al suo amico Giampietro Todesco, infatti, la meneghina salirà venti torri di roccia, scelte tra le più belle d’Europa, con un preciso fine umanitario. Scalando queste montagne, infatti, Annalisa vuole raccogliere fondi in aiuto delle popolazioni del Nepal colpite dal terribile terremoto dell’aprile 2015:

«Scalando queste montagne – sottolinea -, voglio cercare di tenere alta l’attenzione dei mass media. Il terremoto ormai è passato, ma non dobbiamo dimenticarci dei nepalesi. La situazione della popolazione è difficile e per questo dobbiamo mantenere i riflettori accesi. Cercheremo di raccogliere più fondi possibili. Anche con le mie serate di beneficenza cerco sempre di reperire ulteriori donazioni».
La dottoressa di Carugate fu una triste “protagonista” di quei terribili eventi. Il 25 aprile 2015 Annalisa visse in prima persona il terremoto al campo base dell’Everest:

«Le scosse fecero staccare una valanga vicino al monte Pumori e questa travolse il campo base, sommergendo tutto. Io e i miei compagni di avventura ci siamo salvati per miracolo».
Da lì, fino al suo rientro in Italia, Annalisa ha vissuto un autentico incubo. Morti, feriti, villaggi ed intere città distrutte:

«Il paese tuttora è ancora in ginocchio e ha bisogno di tutti noi».
Proprio per questo motivo ha preso il via il suo progetto “Torvagando”. Un’idea che nel tempo è mutata. Dopo essere partiti con l’obiettivo di aiutare 20 orfani, adottandoli a distanza e facendoli studiare, Annalisa (per ora) ha virato su un’idea diversa:

«Per quest’anno ricostruiremo una scuola nel distretto di Jharlang . Abbiamo stanziato 55.000 euro per sistemare le aule, oltre al materiale scolastico e i vestiti per gli alunni. Ci stiamo già muovendo per l’anno prossimo e inoltre collaboriamo con una Onlus locale per avere maggiore cooperazione. Infine per ottobre c’è in ballo un progetto con il Csi per il mondo, il centro sportivo italiano affiliato alla chiesa, con cui vorremmo unire la solidarietà con lo sport».
Finora la dottoressa di Carugate ha scalato cinque torri, ognuna con una storia particolare:

Nella quarta tappa, ad esempio, Annalisa ha affrontato il famosissimo “The Old Man of Hoy”, l’incredibile faraglione di arenaria alto 137 metri nelle isole Orcadi (in Scozia), scalato per la prima volta nel 1966. E il viaggio per le venti Torri più belle è solo all’inizio.
Photo Credits: Il Nodo Infinito ONLUS
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