





Si parla anche lariano alla Coppa del Mondo di wakeboard di Linyi, in Cina, dove le stelle del Lago di Como ben figurano contro l’elité del wakeboard mondiale. A far parlare di sé sono sempre Giorgia Gregorio e Massimiliano Piffaretti. La prima ottiene un prestigioso secondo posto nelle Pro Women (59.89 punti) dietro l’australiana Amber Wing (61.67) e prima della statunitense Tarah Benzel Mikacich (55.00): quarta la milanese Alice Virag (52.33):

«Sono felicissima, non potevo chiedere di più – commenta Giorgia -. Alla vigilia della gara sapevo che avrei dovuto combattere per il podio e, alla fine, la gara si è rivelata così».
In finale la stella di Lezzeno ha avuto un leggero infortunio alla caviglia sinistra:
«Spero che non sia nulla di grave – prosegue – anche se ormai la gara l’avevo conclusa. Adesso mi riposerò, e appena sarò guarita, riprenderò ad allenarmi prima della mia partenza: a dicembre volerò in Australia, mentre da febbraio a Orlando, negli Stati Uniti».
Nei Pro Men, invece, bronzo per Massimiliano Piffaretti con 80.22 punti dietro gli australiani Cory Juriiaan Teunissen, oro con 89.78 punti, e Tony Josef Iacconi, argento in 81.22 punti:

«Risultati di questo livello sono sempre un’ottima iniezione di fiducia – sottolinea Massimiliano -. All’atto finale ho girato abbastanza bene, ma mi dispiace solo non aver avuto la possibilità di fare la wild card, un trick bonus, che mi avrebbe permesso di ottenere un punteggio maggiore e forse di giocarmi anche l’oro. Ma va comunque bene così».
La stagione non va ancora in archivio perché il classe’95 di Sala Comacina tra due settimane sarà impegnato a Punta Cana, a Santo Domingo, per il circuito americano di wakeboard (WWA Usa Malibu Tour). Oltre a lui, ci sarà anche il canturino Nicolò Caimi, da poco trasferitosi negli Stati Uniti, ad Orlando, in casa del campione del mondo 2015 Piffaretti:

«Non vedo l’ora di gareggiare – conclude Nicolò -. Quest’anno starò in America perché lì ci sono maggiori prospettive per il nostro sport. Puoi sciare tutto l’anno e partecipare a molti eventi e competizioni. Inoltre puoi tentare la via del professionismo, che in Italia sarebbe impossibile. E’ una vita dura perché bisogna fare tanti sacrifici, che non sempre vengono ripagati, ma voglio provarci».
Photo Credits: Des Burke-Kennedy e Andrea Gilardi
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