





I numeri non sempre sono il ritratto perfetto della realtà, ma aiutano a capire bene la dimensione e la forza di un progetto. Il successo della Zero Gravity, la palestra più grande d’Italia, e una delle maggiori in Europa, dedicata agli sport acrobatici e di freestyle, non sembra finire. L’idea è nata nel 2011 da un’intuizione di Andrea Poffe, ingegnere con una brillante carriera a Wall Street alle spalle, ma guidato da sempre da un’irrefrenabile passione per la montagna e gli sport estremi acrobatici.

Dopo la primissima sede in viale Zara (che contava solo 200 tesserati), e la successiva espansione nel Centro Sportivo Crespi, in via Peroni, con i suoi 700 metri quadrati, dal 22 settembre scorso la Zero Gravity ha una nuova casa, a 200 metri dalla vecchia, ma molto più grande e polifunzionale. La nuova struttura, infatti, è composta da 4.000 mq divisi in “Academy” per i bambini e i principianti, dove è attrezzata con strutture studiate per l’alfabetizzazione motoria, oltre alla parte “Master” per l’attività corsistica e l’allenamento degli agonisti di alto livello. A completare il centro, oltre a 4 sale polifunzionali, un ampio parco verde di 6.000 mq con 3 campi da beach volley. Un successo scritto, come ha dimostrato la recente visita dell’ex premier Renzi lo scorso 15 novembre.

Un centro eccellente dove si possono trovare eccellenze sportive. Qui si allena la tuffatrice meneghina Elena Bertocchi, lo scorso anno due ori agli Europei di Kiev e un bronzo ai Mondiali di Budapest (da poco premiata con l’Ambrogino d’oro), gli atleti della nazionale giovanile di tuffi, oltre ai fuoriclasse del wakeboard – una disciplina acquatica che nasce dalla «fusione» dello sci nautico e dello snowboard– come le gemelle milanesi Alice e Chiara Virag da anni ai vertici internazionali di questo sport.

Photo Credits: sito ufficiale Zero Gravity.
L’articolo uscito su Mi-Tomorrow.
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