





A dieci anni di distanza dall’ultima rassegna iridata (in concomitanza con Expo), e giusto un anno prima dei Giochi di Milano-Cortina, all’Idroscalo torneranno i Campionati del Mondo di canoa velocità e paracanoa. Nel 2025, infatti, il «mare dei milanesi» proverà a riaffermarsi come centro dello sport nella nostra città. «In un momento difficile come questo, abbiamo accettato una sfida che ci darà ulteriori stimoli per i prossimi anni» esordisce Luciano Buonfiglio, presidente della Fick (Federazione Italiana Canoa Kayak ndr).
Buonfiglio che Mondiale sarà?
«Sarà il Mondiale della ripartenza dopo questo brutto periodo legato all’emergenza Coronavirus. Il Board dell’International Canoe Federation ha premiato il nostro lavoro fatto in questi ultimi anni sull’Idroscalo. Milano è una grande realtà, a livello mondiale, e lo abbiamo dimostrato battendo la concorrenza di altre tre candidate illustri come Montemor o Velho (Portogallo), Poznan (Polonia) e Plovdiv (Bulgaria)».
Cosa rende l’Idroscalo unico nel suo genere?
«Ci sono diversi punti di forza della candidatura italiana riconosciuti dai membri dell’ICF: innanzitutto le caratteristiche tecniche del bacino che garantiscono condizioni di gara uguali per tutti i concorrenti, oltre alla totale assenza di onde. Per non parlare della collocazione logistica eccellente per trasporti e alloggio: vicino all’Idroscalo ci sono 3 aeroporti, oltre a 12.000 posti letti in hotel di buona qualità. Infine non dimentichiamo la possibilità unica di ospitare l’evento in un palcoscenico come Milano».
Il lariano Antonio Rossi, tre ori alle Olimpiadi e tre ai Mondiali, ha fatto la storia della canoa e kayak tricolore: vede qualche lombardo come possibile erede?
«Posso dirlo dopo le Olimpiadi di Tokyo (ride ndr). Scherzi a parte, il mito si forgia con le vittorie. Al momento abbiamo tante promesse in squadra, ma su una cosa però siamo certi: in questi anni abbiamo sviluppato un metodo di lavoro che ci sta portando ad avere eccellenze».






