





Casco, paraspalle e divisa: a primo impatto le “amazzoni” del football americano sembrano dei maschiacci che fanno a “botte” per un pallone, ma guai a fermarsi all’apparenza perché dietro c’è molto di più.

«Per me il football è tutto – confessa Eleonora Sonzogni, capitano delle Sirene Milano -. Mi fa sentire libera perché è la mia valvola di sfogo e provo delle emozioni fantastiche».
Il football in rosa ha mosso i suoi primi passi nel 1980, anche se la prima squadra moderna si è formata a Bologna con le Neptunes nella primavera del 2011. A Milano nell’autunno del 2011 nascono le Vikinghe, dove anche la stella milanese ha iniziato:

«Ho avuto la fortuna di trovare questo roster – sottolinea il capitano delle Sirene -. Nella mia famiglia mio padre praticava questo sport e mi ha trasmesso tutto. In squadra mi trovavo bene con le altre ragazze e tutte volevamo una sola cosa: giocare a football».
Nel gruppo ci sono i primi screzi e per questo avviene la scissione in Sirene Milano e Furie Cernusco sul Naviglio. Fortunatamente le Sirene hanno trovato un appoggio nei campioni d’Italia dei Seamen Milano:

«Ci alleniamo due volte a settimana al centro Pavesi. Senza il loro supporto, sarebbe stato difficile costituire il team».
Dopo un sodalizio nel 2013 con le Tempeste Busto Arsizio, dal 2014 le meneghine fanno parte dell’One Team, squadra composta in prevalenza dalle Sirene Milano, oltre ad alcuni rinforzi provenienti dalle Redskins Verona.

«Purtroppo dopo l’exploit del 2015 con otto squadre, quest’anno siamo tornate a 5 formazioni in campionato – spiega Eleonora -. Affrontare una stagione comporta un alto costo economico, che spesso non tutti i club possono permettersi. Inoltre le lunghe trasferte che ci sono nel campionato, non aiutano. Inoltre il nostro sport è poco conosciuto e per questo le formazioni sono molto esigue. Se ad esempio, l’under 19 di una squadra maschile arriva fino a 40 giocatori, la femminile se arrivano a 20 unità, è già un buon risultato».
L’unione con Verona ha portato i suoi frutti perché il One Team ha vinto il Super Bowl, mentre nel 2014 le Sirene Milano si erano fermate in semifinale, ad un passo dal traguardo:

«E’ stata un’emozione bellissima vincerlo – ricorda la stella meneghina, di ruolo linebacker -, anche per tutto il duro lavoro che c’è stato dietro per raggiungerlo. E’ stato il coronamento di un sogno. Quest’anno vogliamo difendere il titolo».
Il campionato partirà domenica 1 maggio contro le Neptunes Bologna:

«Nello sport è difficile vincere, rivincere ancora di più. Saremo la squadra da battere, ma non abbiamo timori reverenziali e siamo pronte».
Photo Credits: Guido Gilberti
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