





Appare tranquilla e pacata, volto disteso avvolto nei capelli lunghi ricci, sorriso sempre pronto a sbocciare. La rabbia per come è andata la gara alle Olimpiadi di Rio de Janerio è ormai alle spalle per la milanese Eleonora Anna Giorgi.

«Mi sono lasciata scappare un’occasione irrepetibile» ci confessa.
Nella competizione a cinque cerchi della 20 km di marcia femminile, infatti, la campionessa italiana è stata squalificata dopo aver raggiunto tre cartellini gialli, quando era all’altezza del 12esimo chilometro a ridosso del gruppo di testa.
Giorgi cosa è successo?

«E’ stato tutto così strano. Ero lì in mezzo al gruppo, abbastanza coperta, ma nonostante questo i giudici mi hanno guardato con un occhio diverso. Nel giro di 100 metri ho ricevuto due cartellini gialli, e arrivato il terzo giallo, sono stata squalificata. La marcia è un specialità dell’atletica molto tecnica e per questo devo stare attenta, ma secondo me sono stata troppo sotto la lente di ingrandimento. Ormai la rabbia è passata e guardo avanti, pensando alle prossime gare, ma a Rio ho buttato via un treno della vita».
Come mai?

«Questa volta ci credevo. Mi sono allenata bene durante la preparazione e sentivo nelle gambe di poter fare un buon tempo. Inoltre in gara mancavano le russe per via della squalifica. Alla fine la cinese Liu Hong ha vinto con 1 ora 28 minuti e 35 secondi, un tempo non impossibile. Il podio era alla portata. Spero comunque in futuro di avere altre occasioni».
A Rio l’atletica leggera non ha preso medaglie e infatti il direttore tecnico Massimo Magnani si è dimesso. Cosa bisogna fare per ripartire?

«E’ in atto un cambiamento generazionale molto importante e ci sono tanti buoni giovani in rampa di lancio. Spero che non si perdano per strada e li venga data un’occasione per mettersi in mostra. Inoltre la concorrenza è aumentata e, infatti, nuovi paesi si sono affacciati sul mondo dell’atletica come il Brasile o il Guatemala. Il mondo va avanti e forse noi siamo rimasti fermi. Infine gli infortuni ci hanno condizionato se pensiamo ad esempio a Gianmarco Tamberi che ha dovuto saltare i giochi o anche a me che ho avuto un lieve infortunio prima della gara».
Ha già ripreso ad allenarsi?

«Ho ricominciato la preparazione insieme al mio allenatore Giovanni Berricelli. Sto già pensando alle prossime gare: a breve termine ai Mondiali di Londra 2017, mentre a lungo termine a Tokyo 2020».
Le piacerebbe gareggiare, perché no, a Milano 2028?

«Sarebbe stato bellissimo vivere già nel 2024 i Giochi a Roma. A Milano naturalmente sarebbe molto bello, ma nel 2028 sarei un po’ vecchia per correre. Certo, nel caso non potessi gareggiare, mi piacerebbe far parte del comitato organizzatore visto anche il master che ho seguito in sport management e marketing».
Photo Credits: profilo personale Fb.
L’intervista uscita su Mi-Tomorrow
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