





SABATO 26 NOVEMBRE ALLE 17 ALLA MONDADORI DI PIAZZA DUOMO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO
Il destino è davvero gentiluomo. Perché ti può rifilare mazzate, ma alla fine paga sempre i suoi debiti. Giorgio Petrosyan, da profugo, è diventato una leggenda del ring. Ha conosciuto la guerra, la miseria, le periferie più estreme, mentre oggi è un campione della kickboxing, osannato nelle arene di mezzo mondo, oltre ad essere un imprenditore di successo grazie alla sua palestra Team Leone Petrosyan, gestita insieme al fratello Armen. Non solo: è anche un organizzatore in rampa di lancio, come dimostra la Petrosyanmania, kermesse che il 25 febbraio 2017 si svolgerà per la sua terza edizione. Inoltre “The Doctor” vanta amicizie dello star-system come il rapper italiano Emis Killa o il calciatore del Nizza Mario Balotelli.

Dalla fuga rocambolesca dalla capitale armena Eravan su un camion all’arrivo in Italia in cerca di un futuro migliore, i capitoli della vita di Gevorg (così all’anagrafe armena) sono raccolti nel suo libro “Con le mie mani” (Rizzoli, 348 pagine a 18 euro) scritto insieme al giornalista Stefano Bizzi e con la prefazione dell’amico Emis Killa.

«Ci abbiamo lavorato per tre anni – ricorda – e l’ho fatto perché volevo raccontare la mia vera storia, non per guadagnarci soldi».
Già da bambino, come racconta il fratello minore Armen, Giorgio era malato di arti marziali: guardava i film di Van Damme e Bruce Lee e poi fingeva di essere uno dei personaggi di quelle storie. L’amore con il combattimento scoppiò già in Armenia, a scuola, quando un signore si presentò per insegnarli a combattere: lì Giorgio si convinse e decise che si sarebbe dedicato a questo mondo, come annunciato anche al padre.

Sognava Milano perché era la città dove giocava il suo idolo Ronaldo, ma alla fine si trasferì a Gorizia dove il padre trovò lavoro: successivamente lì si ricongiunse con la mamma Karine, la sorella Lianna e il fratellino minore Armen. Giorgio voleva riprendere a combattere e per questo a 14 anni ricominciò con la muy thai. Già a 16 anni si vedeva la stoffa del campione, ma fu l’incontro con il manager Carlo Di Blasi a cambiargli la vita: nasce “The Doctor”, professionista delle arti marziali e non più muratore a Gorizia.

Di strada ne ha fatta perché dal 2007 a Bangkok e fino al termine del 2013, a New York, è stato imbattuto per ben 42 incontri, partecipando alle massime competizioni delle più prestigiose sigle di kickboxing.

E poi è l’unico atleta al mondo ad aver vinto per ben due volte il torneo K1-World Max, il primo ad aggiudicarsi nei 70 kg le Glory World Series. Ora Giorgio, nonostante i suoi 31 anni, non vuole smettere di combattere e il prossimo 10 dicembre a Oktagon Firenze, sul ring gigliato, sfiderà Jordan Watson:

«Mi sto preparando duramente, come sempre – conclude -. Mi sento pronto con la testa e fino a quando avrò questa voglia, non appenderò i guantoni al chiodo».
Photo Credits: The Glory immagine in evidenza e profilo Fb Giorgio Petrosyan.
L’articolo uscito su Mi-Tomorrow.
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